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La storia in una città

La città di Verona si racconta a ogni passo: duemila anni di storia e un immenso patrimonio artistico e architettonico si svelano a chi passeggia per le vie del centro storico, tra le mura merlate e i meravigliosi scorci. Verona conserva ancora le vestigia del passato, dall'epoca romana al Medioevo, dalla Signoria alla dominazione veneziana, fino a Napoleone e all'unità d'Italia.
Racchiusa nell'ansa dell'Adige, Verona ha origini antichissime. Risale all'Età del Ferro il primo significativo insediamento sui fianchi della collina di San Pietro, vicino alla fertile pianura della valle percorsa dal fiume. Verona divenne colonia romana probabilmente nell'89 a.C. e attorno alla metà del I sec. a.C. fu fondato l'impianto urbano sulla riva destra dell'Adige. Iniziò allora un periodo di grande splendore, che durò due secoli, anche per l'importanza dovuta alla posizione strategica di crocevia fra tre importanti vie romane: la Gallica, la Claudia Augusta e la Postumia.

Verona, ArenaVerona, l'Arena romana

La magnificenza degli edifici risalenti a tale periodo, l'Arena e il Teatro Romano, Ponte Pietra, Porta dei Leoni, Porta Borsari e l'Arco dei Gavi, testimonia l'importanza di Verona in quell'epoca.
A partire dal V secolo, la città fu attaccata dai Visigoti e dagli Unni di Attila, per essere poi conquistata dal re ostrogoto Teodorico. Divenne la città prediletta del sovrano, che la abbellì di splendidi edifici e ricostrui le mura difensive. In seguito cadde sotto la dominazione dei Longobardi, che ne fecero la loro capitale, e nell'VIII secolo fu sede della corte di Pipino, figlio di Carlo Magno, re d'Italia durante l'Impero Carolingio. Nel 1136 divenne un libero comune.
Del periodo altomedievale è il complesso del Duomo, con la cattedrale dalla facciata romanica che conserva ancora importanti resti di un precedente edificio paleocristiano. In effetti, le chiese di Verona sono state in buona parte erette su persistenze molto più antiche, come San Fermo, la cui fase precedente è del 1100, con origini risalenti addirittura al VII secolo, e la splendida basilica romanica di San Zeno, il cui primo nucleo era un sacello voluto da Teodorico, poi più volte distrutto e ricostruito, sul luogo di sepoltura del santo.
Ma le principali costruzioni della Verona medievale sono eredità della signoria degli Scaligeri (XIII-XIV secolo), che ha edificato, oltre allo straordinario complesso di Castelvecchio, importanti palazzi nella zona di Piazza dei Signori e le Arche Scaligere. Sotto i della Scala la città conobbe il momento di maggior splendore, e raggiunse l'apice nelle mani di Cangrande (1311-1329), il principe celebrato anche da Dante nella Commedia.
Con il declino della signoria scaligera, nel 1387 la città passò ai Visconti di Milano, e in seguito, nel 1405, andò a Venezia, inaugurando sotto il governo della Serenissima un lungo periodo di fulgore. Ne sono testimonianza importanti complessi monumentali, come la Basilica di Sant'Anastasia e il Palazzo della Gran Guardia.
Nel 1796 Napoleone Bonaparte occupò Verona durante la campagna d'Italia. Malgrado il tentativo di ribellione conosciuto come «le Pasque Veronesi», la dominazione francese durò fino a quando Verona passò sotto il dominio austriaco. Con la Terza Guerra d'Indipendenza, il 3 ottobre 1866, le truppe italiane entrarono finalmente a Verona e la città divenne parte del Regno d'Italia.